venerdì 10 agosto 2012

Edoardo Bennato - Viva la Mamma


VIVA LA MAMMA
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Le parole di questa canzone si adattano moltissimo alla mia mamma. Era bella, intelligente, simpatica e tutti, o quasi tutti, le volevano bene. Avrei voluto postare un suo tema di terza o quarta elementare, scritto quando aveva circa 9 anni nel 1931 o 1932, ma la fotocopiatrice, quindi lo scanner, non funziona. Ora lo ricopio poi nei prossimi giorni mi farò aiutare a riparare il guasto.
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TEMA
Se tu possedessi una bella sommetta che ne faresti?
Svolgimento

Se io possedessi una bella sommetta non saprei quasi come spenderla, però la mia passione della tela mi costringerebbe a comprarla, mi piace tanto far camicini, sottane e tante altre cose che si possono fare con la tela! A casa quando ho un po' di tempo da poter cucire, levo dalla mia scatola un camicino che sto facendo per il mio fratellino Ulisse che ha tre anni. La mia sorellina, un giorno che stavo cucendo, mi disse: - Ma come sei brava di cucire, sembri proprio una mamma! Me ne farai uno anche per me di camicino, vero Gina?
-Si, ma sarebbe meglio una sottanina con i pizzi!
-Fa quello che vuoi tu, ed io sarò contenta, diceva la sorellina.

Non proseguo a ricopiare., è molto tardi e sono diventata molto triste. Comunque, la mamma, anche se si è sposata giovanissima, a 18 anni, poco dopo la dichiarazione di guerra a giugno 1940, aveva imparato a ricamare e cucire, quanto bastava alle mogli e future mamme per condurre la casa e crescere i figli e quando sono cambiati i tempi e la mentalità delle persone, è riuscita a realizzare in parte il suo sogno di bambina.

Tagliava e cuciva grembiulini per l'asilo, vestitine per bimbe, bellissimi grembiulini in pizzo per cameriere. Preparava un campionario, raccoglieva gli ordine nei negozi o nei primi grandi magazzini di merceria. Poi organizzava il lavoro per le sue aiutanti, tutte sue amiche, e spediva o portava direttamente, in treno all'inizio e poi con una vecchia topolino di uno zio deceduto per la quale aveva pagato ogni erede e, naturalmente provveduto alle pratiche necessarie.

Anch'io l'aiutavo a tagliare e preparare il lavoro da distribuire alle sue amiche, poco nel periodo dei miei studi perchè gli allenamenti e le gare mi impegnavano molto. L'ho aiutata di più quando mi sono impiegata, quando tornavo dall'ufficio e nei giorni festivi;a volte siamo andate assieme a fare le consegne in treno con i grembiulini nelle valigie.

Con lei sono andata la prima volta a Genova in via xx settembre dove c'era un bel negozio di vestitini per bimbi. Era semplice arrivarci perchè la via è davanti alla stazione. Con lei sono andata per la prima volta a Milano per comperare belle stoffe per una cerimonia alla quale dovevo partecipare e, dopo qualche anno, per comperare la stoffa per il mio abito da sposa: il negozio si chiamava Galtrucco. Poi abbiamo visitato il Duomo, la Rinascente e mangiato una pizza in Galleria.Forse, se scrivo della mamma mi passa un po' la tristezza e la consapevolezza della mia solitudine. Solitudine interiore anche se ho vicino persone e affetti (pochi per la verità. sarà per il mio carattere, la mia intransigenza...forse durezza)

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