sabato 29 giugno 2013

LETTERE DEGLI ANNI '30 DALL'AFRICA (N.1)



A partire dal 2009 ho avuto seri problemi di salute e di incomprensibili notevoli sbalzi di pressione. Sono convinta che adottando un severo regime alimentare, eliminando molte medicine e impegnando il mio tempo e il mio cervello a riordinare tutta la corrispondenza dei miei genitori di una vita intera, mi abbia aiutato a guarire e ritrovare la voglia di proseguire il faticoso cammino della vita. Ho deciso di pubblicare sul mio Blog alcune di queste lettere, quelle che più mi sembrano significative di un'epoca lontana che io credo di poter interpretare come se l'avessi vissuta in prima persona perchè ero una bambina che stava molto vicina alle nonne e zie e zii e che ascoltava i discorsi degli adulti dei quali ho conservato ricordi precisi.
Trascrivo il testo di questa prima lettera che considero un vero documento storico:
                                                             Debra Tabor li, 12-11-1937- XVI
Caro collega, dopo molto tempo mi ricordo di te e di tutti i miei vecchi compagni d'arme. Avrei voluto farlo molto tempo prima ma gli eventi di questi ultimi mesi mi hanno impedito di farmi vivo. Dal mese di Luglio ad oggi abbiamo avuto a che fare con i ribelli; nei primi giorni erano pochi e poco arditi ma poi sono aumentati di numero e di ardire e ci hanno dato da fare seriamente dato che eravamo in forze minime perchè i Battaglioni Coloniali erano usciti in rastrellamento e si trovavano seriamente impegnati con forze ribelli molto numerose e così noi eravamo soli a Debra Tabor con i nostri cannoni e con due mitragliatrici pesanti. Così i ribelli approfittando appunto che eravamo soli hanno ideato di attaccarci e dopo essersi raccolti in numero abbastanza forte, la notte del 29 settembre ci hanno accolti a dovere; il nostro forte è stato costruito per bene e munito di forti reticolati, di conseguenza si sono arrestati sotto il fuoco incrociato delle nostre mitragliatrici e sotto il fuoco a zero dei nostri pezzi. Ti puoi immaginare che macello abbiamo fatto, in conclusione sono fuggiti e a Debra non sono più venuti, ma però si sono messi a far razzia nei dintorni, ma sono partite parecchie colonne in rastrellamento e hanno distrutto  tutta la zona e hanno uccisi tutti gli indigeni che si trovavano sul loro passaggio. Ora si è rimesso tutto a posto e siamo al sicuro come prima. Ora che le cose si sono messe a posto cerco di farmi trasferire a Gondar quale addetto agli Uffici del Comando Militare di Asmara dove vi sono già dei miei amici i quali mi hanno scritto che vi è molto bisogno di sottufficiali. Ti prego di rispondere a questa mia lettera perchè ho molto piacere di ricevere tue scritte, sei stato il mio primo amico che ho avuto sotto le armi, un amico sincero. Quando mi scrivi fammi sapere le novità del mio vecchio Reggimento al quale sono e sarò sempre devoto e conserverò  sempre un grato ricordo. Ti incarico di salutarmi tutti i nostri colleghi i nostri Superiori e da me ricevi mille cordiali saluti.
Tuo aff.to amico....
N.B. Tanti saluti a tua madre ed a tuo Fratello.

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