• Questa lettera non ha bisogno di commenti ma solo di alcune considerazioni mie e di chi riesce a leggere tra le righe.
• E’ un documento storico.
• E’ datata 20/6/1940 cioè 10 giorni dopo la dichiarazione di guerra (la Seconda Guerra Mondiale)
• La calligrafia di questa mia prozia è un capolavoro e la lettera andrebbe incorniciata.
• Il discorso è fluente in un italiano perfetto (forse sempre più in disuso grazie al regredire culturale delle TV)
• Non emergono sentimenti di disperazione, paura, rabbia o ribellione agli eventi.
• Emergono invece presa di coscienza, accettazione e traspare una parvenza di orgoglio per questi 3 figli che hanno già ricevuto il richiamo alle armi e la destinazione; un pizzico di orgoglio che, nel Post Scriptum, viene riconosciuto anche alla cognata (mia nonna), madre di quel pilota (mio zio ufficiale dell’aviazione militare in anni in cui gli aviatori erano mitizzati) che sorvola a bassa quota la sua casa.
• La fotografia successiva è appunto la proprietà della prozia ripresa dall’aereo di mio zio in quell’occasione.
• E’ un documento storico.
• E’ datata 20/6/1940 cioè 10 giorni dopo la dichiarazione di guerra (la Seconda Guerra Mondiale)
• La calligrafia di questa mia prozia è un capolavoro e la lettera andrebbe incorniciata.
• Il discorso è fluente in un italiano perfetto (forse sempre più in disuso grazie al regredire culturale delle TV)
• Non emergono sentimenti di disperazione, paura, rabbia o ribellione agli eventi.
• Emergono invece presa di coscienza, accettazione e traspare una parvenza di orgoglio per questi 3 figli che hanno già ricevuto il richiamo alle armi e la destinazione; un pizzico di orgoglio che, nel Post Scriptum, viene riconosciuto anche alla cognata (mia nonna), madre di quel pilota (mio zio ufficiale dell’aviazione militare in anni in cui gli aviatori erano mitizzati) che sorvola a bassa quota la sua casa.
• La fotografia successiva è appunto la proprietà della prozia ripresa dall’aereo di mio zio in quell’occasione.
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