Negli ultimi mesi ho scritto pochissimi “Pensieri della notte” perché impegnata in tante cose tra cui riordinare la corrispondenza di mio padre. Questo che ricopio è un breve racconto inviatogli, tanti anni fa, dal suo più grande amico : un Cappellano Militare che, nella Seconda Guerra Mondiale, era stato prigioniero in Kenia.
LE DUE BANDIERE
Una vecchia bandiera, crivellata di colpi e lacera, veniva trasportata al Cimitero della Bandiere.
Per via s’incontrò con uno stuolo di giovani bandiere di ogni colore.
"L’emblema del dispotismo se ne va-gridarono queste- e nessuno lo rimpiange! Il nostro arrivo è salutato dal suffragio universale. La nostra genitrice è la libertà!".
La vecchia bandiera, con grave murmure, garrì alle giovani millantatrici:
Dalla putrida carogna di un superbo cavallo da guerra ho visto sciamare un nugolo di giovani vespe, le quali gridavano "Siamo figlie della Vittoria". Per il suffragio universale siete in troppe! Quanto a me, chi mi doveva rimpiangere è morto difendendomi!
una frase bellissima ...che sia d'insegnamento a tante persone...
RispondiEliminaGiampy
Gianpi, grazie del commento e t'informo che ho attinto ai racconti che ci faceva Don Noè in un Post che ho intitolato -Una scena dello sceneggiato sul Trio Lescano che mio figlio trasferirà oggi o domani 30-9
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