mercoledì 3 luglio 2013

LETTERE E CARTOLINE DEGLI ANNI '30 DALL'AFRICA (N.3)

In queste cartoline il tempo non ha sbiadito la scrittura a mano di chi le ha spedite ed è ben leggibile, ma trascriverò ugualmente i 2 testi. Quello che desidero precisare, prima di proseguire, è che non c'è nessun motivo di parte o politico che mi ha spinto, da qualche sera, a "Postare" questa vecchia corrispondenza. Dipende solo dalla mia grande passione per la "STORIA" di tutte le epoche; non si tratta della passione di uno studioso molto preparato su alcuni o tutti i periodi storici ma, se analizzo con sincerità questa mia passione, è semplicemente il desiderio di sentire raccontare di altre epoche e capire la mentalità e le azioni delle persone che vi  hanno vissuto. Probabilmente, e molto semplicemente perchè, la Storia mi è sempre sembrata " Il racconto di tante favole" quelle che mi piacevano da bambina e che parlavano di Re e Regine o di guerre e rivoluzioni. 
1° Cartolina): 3-1-'37  con affetto contraccambio cordiali saluti a Lei ed in special modo alla sua carissima mamma che sempre ricordo.
Anche voi che leggete, notate, quanta educazione e rispetto traspare dalle poche parole? Io trovo così commoventi i saluti rivolti alla mamma del superiore o del collega; erano giovani uomini lontani da casa che probabilmente sentivano nostalgia degli affetti familiari.
2° Cartolina Postale Per Le Forze Armate Africa Orientale): Adua 19-8-36 XIV  Appresi dai giornali del nostro Sig.Colonnello e questo mi ha molto addolorato, ma speriamo che ormai sia già guarito del tutto. Ricordandomi sempre dei miei bravi superiori la saluta rispettosamente il suo cap.magg.
Anche in questa seconda cartolina traspare la partecipazione ad un problema di un superiore del reggimento di provenienza, come pure la nostalgia perchè tanto lontano da casa.
Per concludere devo ammettere che anch'io ho tanta nostalgia di epoche in cui gli esseri umani vivevano rispettandosi  e cercavano di aiutarsi vicendevolmente nelle piccole difficoltà quotidiane; credo di affermare il vero dicendo che allora c'era meno solitudine e proprio per questo meno disperazione. E' auspicabile che ritornino certi valori e in qualche ambiente laico, tipo il sindacato, c'è un aumento di interesse e ricerca in questa direzione.  (negli ambienti religiosi si è mantenuto questo impegno di aiutare gli ultimi per quegli interventi che lo stato non riesce o non può o non ha voluto fare)


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