Ieri sera ho partecipato alla manifestazione della consegna del premio CUORE D’ORO che si è svolta in modo a dir poco perfetto!
Ribadisco, manifestazione perfetta perché è iniziata con l’esecuzione dell’Inno Nazionale di Mameli, da parte della Banda di Cortemaggiore, che ha innescato in tutti i presenti il desiderio di alzarsi in piedi ed ascoltare col massimo rispetto.
Sono convinta che in molti avranno sentito la stessa emozione e commozione che ho provato io: il senso di appartenenza ad una nazione che ha trovato la sua unità solo dopo secoli se non, dopo millenni; unità che va difesa e protetta!
Ci sarà una nuova crociata aggiornata alle problematiche moderne? O una nuova Primogenita?
Io sarò certamente una eterna Don Chisciotte in gonnella .
La serata è poi proseguita con la premiazione di due insigni e giovani cardiochirurghi allievi del Prof. Mario Viganò, del quale portano avanti le ricerche in cardiochirurgia.
Di seguito ho ascoltato due relatori di medicina ospedaliera della nostra Azienda Sanitaria Locale su temi complessi e delicatissimi, con risvolti relativi all’etica della loro professione e della loro coscienza ed anima, che hanno esposto il loro sapere in modo comprensibile a persone come me, digiune su questi argomenti . Non mi dilungo oltre, perché giornalisti e professionisti della parola avranno già preparato articoli di resoconto sugli argomenti trattati.
Infine un semplice ma robusto rinfresco all’aperto nelle prime brume autunnali, che mi hanno ricordato i versi del Carducci……….La nebbia agli irti colli sale……….
Tutto perfetto, ma questa perfezione si poteva già prevedere nel prologo, quando il signor Marchini, uomo semplice, genuino, arguto, generoso e ideatore del Premio Cuore d’Oro, ha chiesto al Dott. Marazzi, Presidente della Fondazione che finanzia il Premio, di introdurre la serata. Vedere queste due persone di realtà diverse ma ugualmente importanti, mi ha fatto scattare un’associazione di idee (mi capita spesso anche per parole o avvenimenti distanziati fra di loro e nel tempo) .
Io ho visto sul palco i protagonisti di quell’episodio raccontato sui libri di storia o di latino delle scuole medie (del quale ho solo un ricordo vago), in cui il corpo umano è paragonato alla società civile dove ogni membro, anche il più umile, è indispensabile per il corretto funzionamento di tutto l’organismo. Questo principio, di collaborare in sintonia, è indispensabile per permettere all’umanità di progredire e di migliorarsi.
Magari due simili sinergie si moltiplicassero in tutta Italia!!!
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